AlbumArte presenta
DUPLEX
Da martedì 10 settembre 2014 in residenza a Roma, ad AlbumArte, l’artista francese Christine Rebet e il duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi, all’interno del progetto DUPLEX , uno scambio di residenze di artisti e curatori tra la Cité des Arts de Paris e AlbumArte | Roma. Il progetto fa parte della selezione ufficiale di TANDEM 2014, il programma di gemellaggio culturale tra Parigi e Roma.
Un progetto di Francesco Urbano Ragazzi e AlbumArte
A cura di Maria Rosa Sossai e Francesco Urbano Ragazzi
Prodotto da Mairie de Paris, Citè des Arts de Paris, Institut Francais, Roma Capitale, Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, AlbumArte
Parigi | Roma 1 febbraio | 13 dicembre 2014
Residenza a Roma dal 10 settembre al 12 ottobre 2014
COMUNICATO STAMPA | COMMUNIQUÉ DE PRESSE
In epoca di mobilità e smaterializzazione, all’artista si richiede sempre più spesso di evocare la presenza dell’opera anche quando questa non c’è fisicamente. Il racconto, la rappresentazione, in alcuni casi l’affabulazione, diventano parte sempre più importante della nostra esperienza dell’arte.
Allora anche lo studio dell’artista è qualcosa che può esistere al di fuori dello studio stesso, in una dimensione che potremmo definire portatile. Può dislocarsi assieme all’artista attraverso le sue specifiche capacità e modalità di trasmettere immagini. È da questa coscienza che nasce Duplex: una sperimentale maratona di studio visit hors les murs.
L’esperimento è stato realizzato per la prima volta dal duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi, tra febbraio e marzo 2014, durante un periodo di residenza a Parigi all’interno del programma della Cité Internationale des Arts sostenuto dalla Mairie de Paris. Il progetto prosegue poi a Roma dove è prodotto da AlbumArte e co-curato dalla sua direttrice artistica Maria Rosa Sossai nell’ambito del gemellaggio culturale Tandem Paris-Rome promosso dall’l’Institut Français.
Ma torniamo a Parigi. Durante il periodo di residenza, il duo di curatori ha iniziato un’indagine sulla scena artistica della città. Ad indirizzarli nella ricerca sono arrivati i preziosi consigli di alcuni operatori del contemporaneo particolarmente attivi nel contesto della città: Kathy Alliou – Capo Dipartimento dello sviluppo scientifico e culturale dell’École Nationale Superieure de Beaux Arts, Marianne Derrien – critica e curatrice indipendente, Elisabeth Lebovici – critica d’arte e docente presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales, Claire Le Restif – direttrice del Crédac Centre d’art contemporain d’Ivry, Christian Merlhiot – responsabile del Pavillon Neuflize OBC (Palais de Tokyo), Caroline Niémant – curatrice e fondatrice della rivista Peeping Tom, Chiara Parisi – direttrice dei programmi culturali della Monnaie, Jean-François Rettig – direttore de Les Rencontres Internationales.
Questi advisor d’eccezione hanno dunque segnalato ai curatori in residenza alcuni artisti, componendo così una cartografia prismatica che ha unito linee di ricerca profondamente differenti. A partire da queste segnalazioni ha avuto inizio una vera e propria maratona di studio visit. Maratona in senso mentale più che fisico, dato che gli incontri si sono tenuti tutti in uno stesso luogo: il bureau temporaneo dei curatori alla Cité Internationale des Arts, nel cuore del Marais.
L’inversione della studio visit -che ovviamente non ha escluso la prassi più tradizionale- rappresenta il tentativo di porre la narrazione reciproca al centro del rapporto tra artista e curatore, riposizionandola in una sorta di setting terapeutico. L’artista fuori dal proprio contesto di produzione, entra nello spazio del racconto: uno spazio scarno dove potersi autorappresentare nuovamente. Il curatore, non più ospite, scopre nuove modalità per accogliere, osservare, ascoltare, domandare, raccontare a sua volta i propri progetti e le proprie idee.
Nel corso di questi mesi, di pari passo con uno sguardo sul panorama artistico parigino, si è andato poi costruendo un percorso di affinità più profonde che evolverà in collaborazioni più a lungo termine.
Proprio in questo spirito, tra i più di 100 artisti incontrati dai due curatori, uno è stato selezionato per proseguire il dialogo all’interno di una residenza che si terrà a Roma nell’autunno prossimo nella sede appena inaugurata di AlbumArte
L’artista in residenza a Roma, insieme al duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi, su invito della presidente Cristina Cobianchi e della direttrice artistica Maria Rosa Sossai, sarà Christine Rebet (1971), lionese di nascita e newyorkese di adozione. Rebet svilupperà il discorso intrapreso con i curatori attorno all’idea di spazializzazione del disegno. Il lavoro dell’artista francese ruota infatti attorno al disegno come strumento di lettura di forme traumatiche rimosse della storia, per poi tramutarsi in installazioni, sculture, animazioni e performance.
Apice del processo di ricerca e di scambio creativo sarà la mostra finale che inaugurerà lo spazio espositivo di AlbumArte in Flaminia, 122 il prossimo ottobre (opening 7 ottobre 2014 ore 18.30) dal titolo Meltingsun.
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Christine Rebet vive e lavora tra New York e Parigi. Il suo lavoro prende corpo dal disegno per svilupparsi in forme che spaziano dall’animazione all’environment, dall’installazione alla performance. Cuore del discorso è l’elaborazione di traumi storici in una rilettura e rianimazione personale. Rebet si è formata tra la Columbia University e la Central Saint Martins School of Art and Design. Ha esposto le proprie opere e performance in diversi contesti internazionali tra cui: Site Santa Fé; Sculpture Center, Long Island NY; Le Magasin, Grenoble; Shangai Art Museum; Parasol Unit, London; Kamel Mennour Gallery, Paris; Taka Ishii, Tokyo ; X- initiative, New York, Cartier Foundation, Paris; UKS, Oslo, Smack Mellon Brooklyn NY; Gregor Podnar Gallery, Slovenia; James Fuentes Gallery, NY; Guild and Greyskhul Gallery, New York; Wexner center for the Arts, Moderna Museet, Stockholm. I suoi film sono stati presentati all’interno di diverse manifestazioni e festival tra cui si ricordano: Berlinale Short film Festival (Berlino, Germania); Oberhausen Short Film Festival (Germania); Scotia Novia Film Festival (Canada); Chicago Film Festival (USA), Expresion en Corto (San Miguel de Allende, Messico); Trip to the world of drawing animation (Tokyo, Yokohama, Kyoto, Nigata, Nagoya, Fukuoka – Giappone); Nemo Film Festival (Parigi, Francia); Animà Festival International de Cinema de Catalunya (Spagna); Jakarta Film Festival (Indonesia), BFI London Film Festival (UK), MIFF Manchester International Film Festival (UK), Festival International De Curtas (Belo Horizonte, Brasile); Murat French Short Film Festival (New York); Singapore International Film Festival.
Francesco Urbano Ragazzi è un duo curatoriale fondato nel 2005. Invitato alla Cité Internationale des Arts dalla Mairie de Paris nel 2008, ha successivamente dato vita a propri format di residenza: Spot – studio dal vivo, promosso dal Comune di Venezia (2010); Mirroring, finanziato da Emirates Foundation (2011); Prima Visione, per la Galleria Nazionale di Cosenza (2013). Nello stesso periodo il duo è stato parte del team curatoriale di Art Enclosures, residenze per artisti africani istituite dalla Fondazione di Venezia. Sempre basati su una pratica laboratoriale sono alcuni recenti progetti espositivi come il Padiglione Internet di Miltos Manetas per la Biennale di Venezia (2011 e 2013), Io Tu Lui Lei presso la Fondazione Bevilacqua La Masa (2012), L’Ile Flottante, sezione della quarta Sinopale (Biennale di Sinop, 2012), Dolomitenhof Resort all’interno di Dolomiti Contemporanee (Sass Muss, 2011). Francesco Urbano Ragazzi ha tenuto lecture e performance in spazi accademici e pubblici tra cui l’Università Iuav e Ca’ Foscari (Venezia), Zurcher Hochschule der Kunste (Zurigo), MACRO (Roma), Teatrino di Palazzo Grassi (Venezia). Ha inoltre collaborato con diverse istituzioni tra cui l’Istituto Svizzero di Roma, il Ministero delle Pari Opportunità (Italia), Venice Agendas – Panel Discussions in and around the Biennale, Fondazione Giorgio Cini (Venezia), Les Rencontres (Paris), Alliance Française – Ile de France (Parigi), European Cultural Association (Istanbul). Il duo curatoriale ha collaborato con riviste on line e offline come Purple, Nero, Undo.net, Flashart, South As a State of Mind.