Arrivando a Praga trovo Gianni al lavoro e vedo dal vivo le sue tele, che finora avevo visto su Skype, insieme, ma assolutamente meno spesso della curatrice della mostra “giovane pittore romano”, Paola Ugolini, che lo ha seguito con attenzione e passione ogni giorno della residenza praghese. Le tele sono bellissime e completamente nuove nella tecnica dell’artista, ne sono molto soddisfatta e sono altrettanto soddisfatta del fatto che sia stato proprio il suo soggiorno a Praga a sollecitarlo a un percorso diverso, a un cambiamento temporale, che parte senz’altro da quello che ha visto e sentito qui e ora.
L’oro che si intravede in qualche tela, dove si riproduce il colore e le pieghe del marmo, è l’influenza che il barocco della città e della Cappella dell’istituto Italiano di Cultura, dove si è svolta la residenza, ha prodotto.
Non è stato facile per lui vivere in questa capitale europea, assalita dai turisti, non aperta all’estraneo. Mi racconta di non essere stato coinvolto da nessuna realtà cittadina, compresa la, quasi inesistente in veritá, comunità degli artisti del luogo, malgrado il suo carattere comunicativo e il suo sorriso sempre a portata di mano, ma la solitudine é stata uno stimolo a lavorare molto e produrre 4 tele gigantesche e 5 carte di grande qualità.
Ecco quando si arriva alla fine di questi progetti di residenza, sempre molto faticosi, per me che le organizzo e le produco, si capisce che ne è valsa la pena, che sono un’esperienza che rimarrà sempre dentro l’artista, qualcosa che durerà dentro di lui nel tempo.
Domani inauguriamo, chissà quanta gente verrà, speriamo tanta, per me è anche importante che gli artisti delle residenze si facciano conoscere all’estero, ma, comunque, quello che doveva avvenire di importante è già avvenuto, con questa mostra molto particolare, con queste tele attaccate agli archi di questo bellissimo monastero, ora sede dell’Istituto Italiano di Cultura, luogo affascinante, antico e silenzioso.
Cristina Cobianchi
Presidente AlbumArte