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Grossi Maglioni | Beast Mother: il simposio | 12 novembre 2022

AlbumArte e Grossi Maglioni presentano

Beast Mother: il simposio
Arte, maternità e femminismo, un dialogo intergenerazionale tra The Glorious Mothers, Mariuccia Secol e Manuela Gandini

a cura di Grossi Maglioni

sabato 12 novembre, ore 16.00

AlbumArte | Roma

L’evento di cui AlbumArte è partner culturale, si inserisce all’interno del progetto di ricerca Beast Mother del duo Grossi Maglioni sostenuto dalla X edizione dell’Italian Council, programma di promozione internazionale dell’arte italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Durante il simposio si alterneranno le voci dell’artista Mariuccia Secol, della curatrice e critica d’arte Manuela Gandini e delle artiste che compongono il collettivo, attivo dal 2020, The Glorious Mothers. Sarà un incontro dove condividere riflessioni come madri, artiste e lavoratrici precarie in relazione alle esperienze del Gruppo Femminista Immagine di Varese, fondato da Milli Gandini, Mariuccia Secol e Mirella Tognola, che ha portato avanti tra gli anni ‘70 e ’80 una lotta politica ed estetica, radicata nell’arte e nel femminismo, di cui Mariuccia Secol riporterà, in qualità di fondatrice, la sua diretta testimonianza.

Sono molti i temi e le domande che attraversano momenti storici distanti nel tempo, il 1978, anno in cui il Gruppo Femminista Immagine presenta al convegno Donna Arte Società il testo Vogliamo-vo(g)liamo e il momento presente in cui questo comunicato viene scritto, eppure incredibilmente vicini nell’urgenza di riflettere e di costruire un discorso e un percorso condiviso di coscienza, emancipazione, liberazione.  

Essere artiste e madri in un sistema che non riconosce il lavoro creativo e quello di cura, interrogare da un punto di vista etico il sistema dell’arte e la questione del lavoro femminile, ma anche la solidarietà e il supporto, ritrovarsi unite nella lotta e nella ricerca creativa con altre donne, la necessità di confrontarsi e stringere legami e alleanze più o meno durature. 

L’impossibilità di separare l’ambito personale e il sistema di relazioni affettive da quello pubblico e politico, dando voce e corpo all’esperienza della maternità all’interno del dibattito femminista.

Da novembre 2021 la ricerca di Grossi Maglioni si è realizzata, nell’ambito del “Grant per il sostengo della ricerca di artisti, curatori e critici”, tramite talk e workshop in collaborazione con una rete di partner internazionali, tra cui la Biennale di Kaunas, Il Museo di Arte Contemporanea di Lissone, Vision Forum, < rotor > Centre for Contemporary Art di Graz. I risultati del lavoro verranno presentati nella primavera del 2023 al MAXXI di Roma.

Il simposio sarà un’occasione di scambio e di confronto pubblico, un invito alla riflessione e al dialogo aperto partendo dalla condivisione di saperi, racconti ed esperienze. 

Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

Partner culturale

Le protagoniste

Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni, 1982, Roma) hanno iniziato la loro collaborazione nel 2006 costituendo la loro ricerca principalmente nell’ambito della performance, dell’installazione e del workshop.
La pratica performativa è spesso combinata con la produzione di oggetti e installazioni manipolabili che ospitano laboratori, incontri ed eventi pubblici. 
L’indagine su diversi temi legati alla società e alle soggettività, coniuga i metodi della ricerca artistica con quelli dell’educazione, concentrandosi nella produzione di progetti a lungo termine su argomenti politicamente controversi.
Nella primavera del 2020, periodo di esplosione della pandemia, Grossi Maglioni ha avviato un lavoro di confronto e riflessione sulle problematiche legate alla cura e alla maternità scrivendo, con l’artista Sara Basta, una lettera aperta, Siamo noi le vere mostre!, sulla condizione delle madri artiste in Italia. L’obiettivo era quello di portare alla luce il gender gap che riguarda le artiste e che viene percepito fortemente nella quotidianità. 
Le opere di Grossi Maglioni sono state esposte in gallerie, musei e istituzioni accademiche, tra cui: Fondazione Baruchello, Roma; Kaunas Picture Gallery, Kaunas; < rotor > center for contemporary art, Graz; Kunsthalle Bratislava; Accademia di Ungheria, Roma; Novo Kulturno Naselje, Novi Sad; Istituto Svizzero, Roma; AlbumArte, Roma; American Academy, Roma; Viafarini, Milano; MACRO, Roma; Verkstad for konst, Norrköping; ERBA Ecole Régionale des Beaux Arts di Besançon; Museo Konstall, Vasa. 

The Glorious Mothers È un gruppo aperto di discussione e confronto sul tema della genitorialità nell’ambito delle arti visive. Nato durante il primo lockdown come gruppo di supporto e condivisione tra madri artiste è diventato poi luogo di confronto dell’esperienza genitoriale estesa alla ricerca artistica. L’intento del collettivo è di riportare alle istituzioni le istanze dei genitori artisti e di tutti coloro che si riconoscono come primari responsabili della cura di figli e figlie, cercando di andare oltre gli stereotipi, i canoni precostituiti, i pregiudizi e i preconcetti legati all’istituzione famigliare eteronormata.
Attualmente il collettivo è composto dalle artiste Sara Basta, Cristina Cusani, Mariana Ferratto, Francesca Grossi, Vera Maglioni, Caterina Pecchioli, Dafne Salis, Miriam Secco.

Mariuccia Secol (1929) artista, militante femminista. Inizia la sua attività artistica negli anni Cinquanta. Nel 1965 crea un atelier di pittura nell’ospedale psichiatrico di Varese. 
Nel 1974 ha fondato insieme a Milli Gandini e Mirella Tognola il Gruppo Femminista Immagine di Varese. È stata tra le organizzatrici del convegno Donna, Arte, Società (Milano, gennaio 1978). Oltre che in Italia espone a Praga, Parigi, Vienna, Bruxelles, Lisbona. Negli anni Duemila crea a Daverio (VA) un laboratorio di arti visive con artiste del luogo. Le sue opere fanno parte della collezione d’arte del Museo MA*GA, Gallarate.

Manuela Gandini (Varese, 1961) è laureata in Architettura al Politecnico di Milano.
È critica d’arte, giornalista, curatrice indipendente.
Insegna Critical Writing alla NABA di Milano per il Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali. Scrive dal 2002 per il quotidiano La Stampa. È stata redattrice del mensile culturale Alfabeta2 ed è attualmente responsabile della pagina dell’arte della rivista on line Machina (DeriveApprodi editore).
Ha collaborato dal 1993 al 2006 con i quotidiani: Il Giorno e Il Sole 24 Ore. Ha collaborato con le riviste Diario, Arte, Exibart, Artribune. 
Dal 2002 al 2007 con Gigi Rigamonti, ha creato e diretto lo spazio multidisciplinare Artandgallery nel quartiere Isola di Milano. Nell’ex teatro d’opera si sono organizzate mostre collettive rivolte al sociale, con conferenze, cene, performance e proiezioni. 
Da quasi un anno – per utilizzare il potere terapeutico dell’arte – tiene una rubrica quotidiana su Facebook e Instagram nella quale ogni giorno tratta la vita e l’opera di un artista in racconti brevissimi. Parte del materiale, intitolato Visioni#, è stato pubblicato in un libro per la casa editrice Haze-Auditorium.

Gruppo Femminista Immagine di Varese 
Si forma nel 1974 dall’incontro di donne che nel movimento si riconoscono nella prospettiva del “salario contro il lavoro domestico” e nello specifico delle loro attività artistiche – pittura, design, architettura, musica – sentono la necessità di operare collettivamente in una ricerca sulla creatività femminile e sulle diverse possibilità di espressione che nascono dal processo di liberazione della donna. 
Il gruppo, oltre a numerose mostre e dibattiti a Roma, Bologna, La Spezia, Milano, ha iniziato nel 1977 un laboratorio di architettura a cui partecipano donne non specialiste del settore. Nel gennaio 1978 promuove a Milano il primo convegno nazionale “Donna Arte Società”. 
Componenti: Silvia Cibaldi, Milli Gandini, Clemen Parrocchetti, Mariuccia Secol, Maria Grazia Sironi, Mirella Tognola.