AlbumArte
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WHEN IN ROME ADIACENZE BOLOGNA | 9 GENNAIO 2025

Adiacenze e AlbumArte

presentano la mostra

WHEN IN ROME
Al di là della periferia della pelle

Verdiana Bove, Guglielmo Maggini, Pietro Moretti, Caterina Sammartino, Adelisa Selimbašić

a cura di Adriana Polveroni

Inaugurazione: giovedì 9 gennaio 2025, ore 18.30 

Apertura al pubblico: 9 – 23 gennaio 2025 

Martedì – Sabato 16.00 – 20.00

ADIACENZE

Bologna, vicolo dello Spirito Santo 1/B

Dal 9 al 23 gennaio 2025, Adiacenze, spazio per la ricerca e sperimentazione delle arti visive contemporanee di Bologna, presenta insieme ad AlbumArte, centro di produzione artistica indipendente di Roma, dove si è realizzata la prima tappa, la mostra WHEN IN ROME. Al di là della periferia della pelle, a cura di Adriana Polveroni, con le opere inedite e site specific di Verdiana Bove, Guglielmo Maggini, Pietro Moretti, Caterina Sammartino, Adelisa Selimbašić.

La mostra è il focus del progetto itinerante When in Rome, diretto da Cristina Cobianchi, prodotto da AlbumArte e finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito dell’avviso pubblico Lazio Contemporaneo 2022

Il progetto si realizza in sette città italiane in collaborazione con Adiacenze Bologna e Accademia di Belle Arti di Venezia, Accademia di Belle Arti di Frosinone, RUFA – Rome University of Fine Arts, Casa degli Artisti Milano, Mucho Mas! Torino, Toast Project Space Firenze, Zona Rosa Napoli, CONDOTTO48 Roma.  Presentato in anteprima all’Accademia di Belle Arti di Venezia il 10 giugno 2024, When in Rome oltre che dalla mostra in due tappe, è composto da una serie di dibattiti e confronti con il pubblico a Casa degli Artisti di Milano, Toast Project Space a Firenze, Mucho Mas! a Torino, Quartiere Intelligente – Zona Rosa a Napoli. When in Rome, titolo abbreviato da When in Rome do as Romans do, vuole fare il verso a quell’attitudine degli stranieri che, arrivati a Roma, imparano a “fare alla romana” sedotti dal fascino della città e dalle sue abitudini ed è un omaggio anche a un celebre concerto dei Genesis del 2007. Al centro del progetto, i risultati dell’indagine condotta da Cristina Cobianchi e Adriana Polveroni sui giovani talenti under 35 che operano a Roma, soprattutto in spazi di lavoro fondati e gestiti anche con curatori altrettanto giovani in zone periferiche, in fabbriche dismesse, ex officine o vecchie autorimesse, laboratori artigianali in disuso, e che stanno modificando il tessuto e il fermento artistico della Capitale con la loro ricerca aperta sul presente e sul dialogo a più voci.  La mostra di Verdiana Bove, Guglielmo Maggini, Pietro Moretti, Caterina Sammartino e Adelisa Selimbašić si declina secondo la loro comune riflessione Al di là della periferia della pelle e presenta opere inedite e site-specific che indagano il tema della marginalità, intesa come “confine che separa”, esattamente come la pelle che delimita il corpo dall’esterno e che, al contempo, costituisce il primo contatto con l’ambiente circostante, la prima possibilità di conoscenza. Anche oggi, nel momento in cui il corpo ha subito una radicale trasformazione, posto al centro di varie tensioni sociali e culturali, la pelle è ciò che delimita, e quindi definisce, primariamente il corpo.  Ogni artista coinvolto nel progetto ha la sua originale interpretazione dell’idea della “pelle” e della spinta ad andare “al di là della periferia della pelle”. Al di là, quindi, dei confini dati. Non necessariamente per superarli in una sorta di tensione titanica, ma forse per esplorarli nella loro marginalità, nel loro essere periferia di un grande corpo decentrato quale è la stessa profonda articolazione, l’inesauribile alfabeto delle pratiche artistiche.  “Al di là della periferia della pelle” indica la necessità di porsi nel proprio tempo, nella contingenza del proprio essere nel mondo, avviando un confronto a più voci. Applicando questo concetto a Roma, spesso additata come una Grande Madre alternativamente santa e dannata, la città è vista come un grande organismo, non privo di confini, il luogo prediletto per osservare, indagare, con inedite possibilità di lavoro e inediti percorsi interpretativi.

Verdiana Bove (Roma, 1996) vive e lavora a Roma. È co-fondatrice dell’Artist-Run Space CONDOTTO48. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali sul territorio romano e nazionale. In particolare: La Luce abbraccia tutto – Verdiana Bove e Luigi Ghirri, EDDart Palazzo Taverna, Roma (2023), Quando cosa felice cade, Le Nuove Stanze, Arezzo (2023) e Nuove vedute di Roma, Laboratorio KH, Roma (2022). Il punto di partenza della sua ricerca è costituito da fotografie di famiglia o raccolte personali, intese come base per fondere ricordi reali con atmosfere oniriche.

Guglielmo Maggini (Roma, 1992) è laureato in architettura e ha conseguito il master in Visual Arts alla UAL – Camberwell college of Arts di Londra. Tra le mostre ricordiamo: Stairing – installazione permanente, Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza (2024); Contrappunti, z2o Sara Zanin Gallery, Roma (2024); Biennale di Gubbio Palazzo Ducale, Gubbio (2023). Il lavoro di Guglielmo Maggini ha luogo al confine tra installazione e scultura. Caratteristica del suo lavoro è un’arte in transito da un mondo a un altro, dove lo spazio è inteso come volume plastico.  Materiali come l’argilla e quelli sintetici come le gomme, le resine e più in generale il mondo dei polimeri plastici si con-fondono in una ricerca sensibile sul rapporto tra la vita e la morte, attraverso un viaggio tra memoria storica e personale.

Pietro Moretti  (Roma, 1996), vive e lavora attualmente a Berlino. Nel 2020 si laurea presso la Slade School of Art, UCL, Londra. I dipinti a olio e acquerello di Moretti intessono narrazioni in un’atmosfera tra il quotidiano e il fantastico per interrogarsi sulla complessità del desiderio, dell’identità e del corpo soprattutto nel periodo adolescenziale. Tra le sue mostre personali, Il falò dei gonfiabili, Collezione Iannaccone, Milano, Italia (2023), Le storture del cactus, Galleria Doris Ghetta, Milano, Italia (2023), e una partecipazione nella sezione solo Pittura XXI di Artefiera Bologna, Galleria Doris Ghetta (2024). Ha partecipato a numerose collettive quali Inneres Auge, Galerie Mazzoli, Berlino; Drive Me Acid, Museo Laboratorio Arte Contemporanea, Roma nel 2024; Sensing Painting, Castello di Rivoli, Italia; Pittura italiana oggi, Triennale, Milano; Shipping Address, Palazzo Monti, Brescia nel 2023; Figure Out, Unosunove, Roma; Il tempo scortese, Vacunalia, Vacone nel 2022; Post fata resurgo, Spazio Amanita, Florence, Italia nel 2021.Tra i premi e le residenze a cui ha partecipato: Palazzo Monti (2023), Sicily Artists Residency Programme (2020), Robert Ross Price (2020). Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private come quella del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Italia e la Collezione Giuseppe Iannaccone, Milano, Italia.

Caterina Sammartino (Roma, 1997) laureata in pittura presso l’Accademia di Belle Arti, è cofondatrice dell’Artist-Run Space CONDOTTO48. Tra le ultime mostre: The Sun at Its Zenith, ERA Gallery, Milano (2024); Shaping grace and disquiet, ERA Gallery, Milano (2024); L’Ombra Lunga, Palazzo Rospigliosi, Zagarolo (2024); RESENTI, Palazzo Lucarini, Trevi (2023); Botanica, EDDart, Roma (2022); VII Biennale di Viterbo Arte Contemporanea, Viterbo (2022); Materia Nova – Roma nuove generazioni a confronto, Gallera d’Arte Moderna di Roma (2021). Nel suo lavoro predilige l’installazione, utilizzando materiali di origine naturale, ma anche oggetti obsoleti della quotidianità, in un’ottica di connessione con il circostante, che trova la sua espressione nelle opere di canapa e cotone, e nelle azioni performative dalla forte carica simbolica e relazionale. 

Adelisa Selimbašić (Malsch Kreis Karlsruhe-Germania, 1996) oggi vive e lavora a New York. È un’artista italo-bosniaca diplomatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra le mostre personali: Dust Bunny, Galleria Z2o Sara Zanin Roma (2024); Perché è così difficile dichiararsi?, Galleria IPERCUBO, Milano (2023); Beacon in the Bowery- Azuki Furuya, Fridman gallery, New York, USA (2023); tra le collettive: Soft Focus, Bradley Ertaskiran gallery, Montreal (2024); An Avarage Comet, Harkawik gallery, New York (2024). Ricordiamo la sua partecipazione a Fountainhead residency a Miami, USA (2023). Le sue opere sono prevalentemente ritratti di corpi o di volti a tutta tela, porzioni ingigantite apparentemente rassicuranti, spesso gioiose, giovani donne, ritratte esclusivamente tra loro, in un universo femminile la cui decodificazione è rimandata allo spettatore.

Incontri e dibattiti: Milano, Casa degli Artisti, giovedì 7 novembre; Firenze, Toast Project Space, giovedì 5 dicembre 2024; Torino, Mucho Mas!, giovedì 16 gennaio 2025; Napoli, Quartiere Intelligente – Zona Rosa, mercoledi 22 gennaio 2025.

Bologna, dicembre 2024

Materiali stampa e foto al link: 

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Photos by Michele Amaglio courtesy AlbumArte