AlbumArte presenta
Ferhat Özgür
AlbumArte | VideoArtForum #3
Inaugurazione con prima proiezione e dibattito mercoledì 9 marzo ore 19.30
Introduzione di Vittorio Urbani
Giovedì 10, venerdì 11 e sabato 12 marzo: proiezioni di altri video dell’artista
no stop dalle ore 16:00 alle 21:00
AlbumArte Via Flaminia, 122 Roma
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Ferhat Özgür è il protagonista del terzo appuntamento della rassegna AlbumArte | VideoArtForum mercoledì 9 marzo 2016, con la prima proiezione e il dibattito aperto al pubblico alle ore 19:30. Introduce il videoforum il curatore Vittorio Urbani.
Ferhat Özgür (1965, vive e lavora a Istanbul), artista con al suo attivo molte mostre internazionali –attualmente la sua personale al Michigan Museum of Art, negli Stati Uniti – ha già partecipato al programma video di AlbumArte a Istanbul nel 2011, Anteprima, selezionato dalla critica d’arte Beral Madra. Con la sua prima personale in Italia, dal titolo The Compassionate Artist OR My Beauty in Green Drives Me Crazy a cura di Vittorio Urbani, AlbumArte vuole presentarlo al pubblico romano, proiettando una serie di lavori che ben rappresentano la poetica dell’artista.
«Nella sua prima mostra personale a Roma (e in Italia), Ferhat Özgür presenta diverse opere video, che danno un’ampia immagine delle sue finalità artistiche e del suo impegno intellettuale. Con un passato da pittore, Ferhat Özgür è conosciuto soprattutto per le fotografie, i video e le installazioni, in Turchia e nel panorama internazionale. Nell’evento ad AlbumArte intitolato The Compassionate Artist OR My Beauty in Green Drives Me Crazy, che è un riferimento a una ballata turca usata nel suo video Life is beautiful, presenterà nove video, selezionati da suoi diversi periodi. L’approccio di Özgür all’arte è olistico e umanistico (…). Özgür spesso raccoglie idee dalla strada e dalla vita di tutti i giorni (…). I soggetti dei suoi video sono vari, come un gruppo di giovani che salutano un compagno in partenza per il servizio militare (Life is beautiful), o piccoli mendicanti che suonano in strada (Street Lullaby) e via dicendo. È affascinato dalla vita e usa i materiali crudi che gli offre la quotidianità per creare la sua musica, o meglio, voglio dire la sua arte. Né la ballata tradizionale turca, né la musica occidentale pop e techno sono elementi soltanto addizionali, ma strutturali, e contribuiscono a rendere i suoi lavori “vivi” ». (Vittorio Urbani)
PROGRAMMA
Mercoledì 9 marzo dalle ore 19:30
Proiezione dei video: Remains of the Day, 2013, 10’09’; It’s Time To Dance Now, 2008, 06′ 10’’;
Metamorphosis Chat, 2009, 9’24”; I Love You 301, 2007, 10’49”. Introduce il dibattito Vittorio Urbani.
Giovedì 10, venerdì 11 e sabato 12 marzo ore 16:00 -21:00, no stop
– Remains Of The Day, 2013, 10’09’’
– Women in Love, 2013, 11’50”; Marble Dance, 2011, 5’35”; It’s Time To Dance Now, 2008, 06′ 10’’; We Are The Builders, 2005-2013, 12’09”;
– Life Is Beautiful, 2010, 6’23”; Street Lullaby, 2010, 3’20”; I Love You 301, 2007, 10’49”; Metamorphosis Chat’ 2009, 9’24”
Ferhat Özgür | Nato ad Ankara nel 1965, vive e lavora a Istanbul. Tra le principali mostre personali: Metamorphosis Chat, University Museum of Art, Michigan, (2015-2016); I Can Sing, MoMA PS1, New York, USA (2012-13); Now and Here, Galleria Bernhard Bischoff and Partner, Bern, Svizzera (2014); Let Everybody Come Out Today, Marabouparken, Svezia (2013); Curious Moments, American Hospital Operation Room, Istanbul (2013). L’artista ha inoltre preso parte alla 6a Biennale di Berlino (2010) e alla 10a Biennale di Istanbul (2007). Tra le principali mostre collettive: What We Called Love, Irish Museum of Modern Art, Dublino (2015); Austeria, BWA SOKOL, Novy Sacz, Polonia (2015); Plurivocality, Istanbul Modern (2015); New Human: You and I in Wonderland, Moderna Musset, Malmö (2015); Culture of Ageing, St James Cavalier, La Valletta, Malta (2015); Role Plays, Role Models, Museum der Moderne Salzburg (2011); Reflecting The Fashion, Musem der Moderne Stiftung, Vienna (2012); A Geographical Expression, Fondazione Re Rebaudengo Sandretto, Torino, (2011); We Are The Artists, Kunsthalle Winterthur (2011).
Vittorio Urbani | Curatore indipendente, vive e lavora a Venezia. Ha organizzato mostre di arte contemporanea e curato libri e cataloghi d’arte. Dal 1993 è direttore dell’associazione culturale non profit “Nuova Icona – associazione culturale per le arti” con sede a Venezia con la quale ha organizzato e curato mostre in Italia e all’estero. È stato invitato come visiting curator a: Vancouver (1999), Istanbul (dal 2000 numerose volte) e a Baku, Cardiff e Rotterdam nel 2004, Helsinki, Tbilisi e Yerevan nel 2007, e Zagabria nel 2009. È stato il selezionatore del premio “Perspectives” presso Ormeau Baths Gallery di Belfast nel 2004. È stato invitato come co-selezionatore per il ” Kyoto Prize” nel 2006 e nel 2009; inoltre ha selezionato la partecipazione italiana (Elisabetta Benassi, Fabio Mauri, Antonio Riello, Paolo Ravalico Scerri) della seconda “Quadrilateral Biennial” di Rijeka, Croazia, e nel 2007 la partecipazione italiana (Flavio Favelli) alla Biennale del Caucaso “Caucasus Art “, Tbilisi, Georgia, nel 2007 e ancora una volta la partecipazione italiana a “Sinopale”, 1° e 3° Biennale di Sinop (Turchia) con Antonio Riello e Marc Rees nel 2006 e Daniele Pezzi nel 2010. Inoltre è stato membro del IKT (Associazione Internazionale di Curatori di Arte Contemporanea). Nuova Icona è dedicata alla realizzazione di progetti di artisti visivi contemporanei. Sotto la direzione artistica di Urbani, Nuova Icona ha realizzato circa 200 mostre in Italia e all’estero, organizzati convegni e seminari e pubblicato più di 100 cataloghi. Dal 1995 Nuova Icona ha organizzato per 5 edizioni le Partecipazioni ufficiali nazionali d’Irlanda alla Biennale d’Arte di Venezia. Ha inoltre collaborato come manager o consulente delle partecipazioni ufficiali nazionali del Galles (2001, 2003, 2007, 2009), Turchia (2001, 2003 e 2005), Scozia (2003), USA (2003), India (mostra collaterale nel 2005), Finlandia (2005), Bulgaria (2008), Azerbaigian (2007, 2009, 2011), Libano (2007), Asia Centrale (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, 2009), Palestina (2009), Iraq (2011 e 2013). L’associazione ha un particolare interesse per progetti artistici e scambi culturali con la Turchia e i Paesi del Medio Oriente. Ha curato per AlbumArte la residenza d’artista di Flavio Favelli e la sua mostra Grape Juice alla Galata Rum Okulu a Istanbul nel 2014 (per il progetto di AlbumArte Anteprima#3).
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