AlbumArte presenta
Sogni d’oro
Iván Cantos, Guillaume Castel, Raphaël Thierry, Samuel Yal, William Wright
Mostra a cura di Ariane C-Y
Inaugurazione: mercoledì 4 maggio 2016, ore 18.30
Fino al 15 luglio 2016
AlbumArte | Via Flaminia 122, Roma
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Mercoledì 4 maggio 2016, alle ore 18.30, AlbumArte inaugura Sogni d’Oro, mostra a cura di Ariane C-Y, aperta al pubblico fino al 15 luglio 2016, realizzata in collaborazione con l’Institut Français di Roma e la Real Academia de España en Roma.
Cinque artisti e una curatrice internazionali per la prima volta in Italia.
Nelle sale dello spazio si susseguono sculture sognanti e installazioni quasi impalpabili, che invitano lo spettatore a misurarsi con il proprio inconscio. Una sensazione di serena rarefazione che lascia libera l’immaginazione e l’introspezione.
Lo studio e il confronto con le strutture della natura è fonte di suggestione per Guillaume Castel che elabora la scultura monumentale in acciaio e oro, al centro della sala grande, che rappresenta il mondo del sogno, ispirandosi a motivi iconici naturali.
Raphaël Thierry usa materiali naturali, come il legno delle cassette di frutta dei mercati rionali per esprimere la sua ricerca di idealizzazione e libertà, concependo un’ installazione a parete nella sala grande e usando il carboncino per i suoi disegni visionari di varie dimensioni nelle altre sale.
La luce è al centro della poetica di Samuel Yal, che utilizza una porcellana bianca luminosissima. Le sue sculture sospese in vari punti dello spazio, suggeriscono vulnerabilità e potenziale instabilità, ponendo l’accento sul tema del sogno a occhi aperti e dell’attaccamento del corpo umano allo spazio.
Iván Cantos contribuisce alla collettiva con due eleganti sculture in ceramica ricoperta di grafite, dall’aria malinconica e quasi assente, mentre William Wright ricerca la serenità del sonno nella sua tela caratterizzata da uno stile naïve di nostalgico abbandono.
Sogni d’oro è un progetto nato dalla collaborazione tra AlbumArte e la galleria pop-up Galerie Ariane C-Y, una galleria che conduce la sua ricerca esclusivamente attraverso un programma di progetti itineranti, alternando il programma finalizzato alla vendita, con un progetto l’anno esclusivamente divulgativo in un’istituzione. Finora i progetti a scopo divulgativo sono stati realizzati in istituzioni prestigiose come il Musée Beelden aan Zee in Olanda, il Moscow Museum of Modern Art, lo ZARYA Center of Contemporary Art Vladivostok.
«Sogni d’Oro è un progetto nato dalla collaborazione tra AlbumArte e Galerie Ariane C-Y, galleria pop-up di base a Parigi. Cinque gli artisti internazionali – Iván Cantos, Guillaume Castel, Raphaël Thierry, William Wright and Samuel Yal – che mostreranno una selezioni di lavori, molti dei quali appositamente creati per gli spazi di AlbumArte.
Il tema del sogno ha ispirato gli artisti sin dall’antichità rivelando le aspirazioni e i timori del sognatore. La scienza non è ancora in grado di spiegare completamente questo fenomeno che racchiude la poesia dell’anima. Durante il sonno, la mente si apre verso uno spazio di libertà dove il sognatore abbandona i limiti fisici. L’iconografia onirica invita all’evasione, una meditazione sull’essere umano e la sua parte inafferrabile, misterioso frutto dell’immaginazione.
Ad aprire la mostra, l’opera dipinta da William Wright Sogni d’Oro: una camera da letto essenziale, tranquilla, silenziosa. L’intimità della stanza permette allo spettatore di separare sé stesso dall’irrequietezza dell’esterno, dal brusio della vita. Il torpore permette l’abbandono. La torsione vegetale di Pétale (Guillaume Castel) e il movimento ascensionale di Verso l’Alto (Raphaël Thierry) evocano entrambi la libertà del sognatore. L’intera stanza si trasforma in un paesaggio aperto. La coscienza si libera dai limiti del corpo in Incubi d’Oro (Samuel Yal): la gravità del volto appeso per la pelle a un chiodo contrasta con la con la leggerezza dei frammenti dorati, tracce di una poesia interiore.
La serie Consciences collectives (Raphaël Thierry) ripete il disegno di un occhio in ventuno carboncini. L’occhio sonnecchia aperto, per poi chiudersi. La seconda sala enfatizza il momento nel quale ci si addormenta e il conseguente risveglio dell’occhio interiore. Synesthesie (Samuel Yal) mostra la trama che lega il corpo aperto al mondo. ‘Sinestesia’ è un fenomeno per cui due o più sensi sono associati tra loro. La serie Synesthesie sottolinea il sottile legame tra tatto e vista. Il vedere permette di toccare il mondo e, di rimando, il mondo raggiunge l’intoccabile, l’insondabile, l’incorruttibile. Sulla parete opposta, Iván Cantos evoca come i sogni possano superare il sognatore stesso. B.R-1765 raffigura il busto di un uomo con gli occhi chiusi. L’artista spagnolo è stato influenzato dall’immagine di un migrante annegato alcuni anni fa lungo le coste di Gibilterra, prima dell’attuale e ben più mediatizzata crisi. Questo uomo senza identità sembra addormentato, vittima trascinata a riva dai suoi sogni dorati. La marea può rivelare l’orrore, ma anche una poesia interiore, come evocato dal video Spuma (Samuel Yal).
Cabeza de Corazón (Iván Cantos) appartiene alla serie Imagineria nella quale lo scultore deforma i corpi in favore di una riflessione. L’opera rappresenta un uomo con una testa a forma di cuore: l’organo in cui risiedono le emozioni prende il sopravvento sul cervello. L’opera in caroboncino La Fin du monde (Raphaël Thierry) rimanda a L’origine du monde di Courbet. La stretta inquadratura e la cornice rotonda focalizzano lo sguardo su una visione intima del soggetto femminile. La mente vaga da un argomento all’altro, liberata da ogni logica. Territoire (Guillaume Castel ) ripercorre questa mappa interiore.
Infine, Samuel Yal rappresenta l’esplosione di un viso, la sua dissoluzione (Dissolution) nello spazio. I frammenti del volto mostrano la transizione da presenza ad assenza, da visibile a invisibile. Sembrano mossi da una perpetua forza di espansione che genera uno spazio semisferico. Il volume creato unisce alla dimensione del corpo a quella dello spettatore : il sognatore si estende al di là del proprio corpo, la scultura raggiunge il vuoto. Nœvus – Or (Samuel Yal) evoca questa assenza. La parete interna del globo è ricoperta di frammenti di foglia d’oro, resti di un paesaggio onirico interiore. La coscienza risvegliata conserva solo un ricordo sbiadito dei suoi sogni». Ariane C-Y
5 maggio 2016 | AlbumArte invitato insieme a Ivàn Cantos alla Reale Academia de España en Roma: la nostra e le sua storia raccontata agli artisti residenti, alla presenza della Direttrice dell’Accademia Ángeles Albert.
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Iván Cantos (1967) | Vive e lavora a Madrid, Spagna. Iván Cantos è uno scultore, pittore e disegnatore spagnolo. Nel suo lavoro esplora l’individuo, concentrandosi sulle espressioni del sé interiore. Scolpisce in legno e terracotta, spesso aggiungendo uno strato di pittura ad olio, come nella tradizione spagnola. I suoi ritratti, a mezzobusto o figura intera, descrivono un’espressione, uno stato d’animo piuttosto che uno specifico individuo. Molti dei suoi lavori, pitture e sculture, possono essere visti come descrizioni poetiche del suo mondo interiore. Ivan Cantos ha studiato in Spagna e ha partecipato a residenze in Gran Bretagna e Russia. Espone a Madrid e Parigi.
Guillaume Castel (1980) | Vive e lavora a Plouégat-Guérand, Francia. Guillaume Castel è uno scultore francese. Usa materiali quali il legno, il cemento e l’acciaio per descrivere la natura e i paesaggi della sua regione d’origine vicino Morlaix, in Bretagna. Forme geometriche disegnate nelle materie prime descrivono la natura, la sua fragilità ed eleganza. Guillaume Castel è un artista autodidatta. Viaggia per brevi residenze molte volte l’anno e realizza lavori pubblici ogni anno. Ha esposto a Grandeur, un’esposizione dedicata alle sculture monumentali francesi al Museum Beelden aan Zee, The Hague, Olanda, nel 2014.
Raphaël Thierry (1972) | Vive e lavora a Parigi e Avignone, Francia. Raphaël Thierry è un pittore, disegnatore e scultore francese. Ha sviluppato molte identità allo scopo di approfondire la sua esplorazione delle arti visive. Raphaël Thierry ricerca la luce nei suoi dipinti figurativi e disegni a carboncino e soprattutto nei ritratti, nudi e paesaggi. Sviluppa un approccio più concettuale come “Paolo Cari” e uno basato sul gesto e la calligrafia come “Klaus Ramka”. Raphaël Thierry ha studiato a Penninghen, a Parigi. È stato pensionario per 18 mesi a Villa Medici, a Roma. Successivamente ha iniziato ad esporre regolarmente in Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel 2014 ha esposto anche a Mosca, Russia.
William Wright (1971) | Vive e lavora a Londra, Gran Bretagna. William Wright è un pittore e disegnatore inglese. I suoi dipinti rappresentano soprattutto paesaggi, dipinti dopo averli abbozzati dal vero. Il suo stile naïve comunica un’idea poetica di questi scenari intimi. A un’osservazione profonda essi comunicano un dolore malinconico. Sono meravigliosamente tranquilli e silenziosi, tutti i dettagli estranei sono tenuti fuori. Diventano una meditazione su un mondo non stracolmo, come un posto in un sogno sbiadito o in una memoria lontana. William Wright ha studiato alla Leeds Metropolitan University. Ha esposto soprattutto in gallerie e musei della Gran Bretagna e, dal 2015, in Francia.
Samuel Yal (1982) | Vive e lavora a Saint-Cloud, in Francia. Samuel Yal è uno scultore francese. La porcellana è il suo materiale favorito. Il suo lavoro si concentra sulla tensione del corpo e del volto nella loro relazione allo spazio circostante. Le sue sculture, spesso sospese, pongono l’attenzione sulla presenza e sull’assenza dell’individuo, sul modo in cui ci si proietta nel mondo e, al contrario, come si è modellati da esso. Samuel Yal ha studiato all’ ENAAI, a Chambéry, in Francia e alla Sorbonne. È pensionario alla Casa di Velazquez a Madrid quest’anno. Samuel Yal realizza anche video animati, il suo secondo cortometraggio sarà presentato nei prossimi mesi. Samuel Yal espone soprattutto in Francia. È il più giovane scultore ad aver esposto a Grandeur, al Museum Beelden aan Zee, The Hague in Olanda nel 2014.