Per AlbumArte | VideoArtForum 2019
Benedetta Carpi De Resmini presenta Paola Gandolfi
proiezioni e talk
con la partecipazione di Monica Vacca
Mercoledì 27 marzo 2019 ore 19.00
AlbumArte, via Flaminia 122 Roma
Video in loop nei giorni 28 e 29 marzo dalle 15.00 alle 19.00
ingresso gratuito
Mercoledì 27 marzo alle ore 19.00, presso lo spazio espositivo di AlbumArte in via Flaminia 122 a Roma, Benedetta Carpi De Resmini presenta Paola Gandolfi per il quarto dei cinque appuntamenti della nuova serie di AlbumArte | VideoArtForum, rassegna di proiezioni di film e video d’artista. Dopo la proiezione seguirà un dibattito aperto al pubblico in sala, con la partecipazione di Monica Vacca, psicoterapeuta e psicoanalista che da molti anni si interessa al tema della violenza di genere. I video di Paola Gandolfi verranno proiettati nuovamente in loop, nei giorni 28 e 29 marzo, dalle 15.00 alle 19.00. Inoltre, durante tutte e tre le giornate, saranno visibili anche una piccola selezione di disegni che l’artista utilizza per le stop-motion nei suoi video d’animazione.
Questo nuovo appuntamento di AlbumArte | VideoArtForum è l’occasione per presentare in anteprima l’ultimo lavoro video di Paola Gandolfi La parola capovolta (2019). Gandolfi, artista poliedrica, ha sempre indagato l’immagine della donna con uno sguardo introspettivo, multiplo e rovesciato al tempo stesso. La figura femminile è sezionata, disgiunta frammentata e pur conservando una predilezione per la tecnica tradizionale della pittura, le sue opere comunque non possono ascriversi a nessun movimento artistico, anzi ne scardinano in qualche modo i presupposti. Questo incontro diventa l’occasione per una riflessione sulla produzione di video animazione, che l’artista porta avanti dai primissimi anni 2000 e che costituisce una parte fondante della sua produzione. I video che Gandolfi crea, attingendo dal proprio repertorio pittorico, costituiscono un’analisi della psiche femminile. L’artista cerca di costruire un percorso che risalga, a ritroso, al mito primigenio della donna creando una nuova raffigurazione dell’immagine e dell’immaginario femminile, lontano dal mito della bellezza imposto dalla società. Le donne dalla superficie statica del quadro assumono un aspetto tridimensionale nel video: sono corpi in movimento che si decompongono, vi è una scissione tra il corpo e la mente, tra la fisicità e la parte più intima e introspettiva. Gandolfi, scandagliando le molteplici possibilità della fantasia e dell’inconscio e attingendo ad un immaginario fantastico e surreale tramite le sue opere è alla ricerca costante del significato di quell’essere donna al di là della superficie, dell’epidermide. Nei suoi lavori “la parola” intesa come pensiero e come immaginazione è capovolta, il normale flusso di pensiero viene investigato a ritroso, dall’esterno verso l’interno, dallo spazio cosmico fino a arrivare al ventre materno.
Il progetto AlbumArte | VideoArtForum – iniziato nel 2016 e diretto da Cristina Cobianchi con il
coordinamento di Valentina Fiore – ha presentato artisti e curatori italiani e internazionali e conferma l’interesse di AlbumArte per la videoarte, medium espressivo del quale si è occupato fin dagli esordi (2011) in Italia e all’estero, continuando a definire l’indagine in questo ambito come una delle caratteristiche più specifiche del suo percorso di ricerca.
Paola Gandolfi nasce a Roma e si forma a Bologna, dagli anni Ottanta torna a Roma, dove tuttora vive e lavora. La pittura di Gandolfi si occupa del mondo e della figura femminile, delle dinamiche psico-fisiche che ne definiscono l’identità, attingendo dall’inesauribile ricchezza del mito e delle figure di donne che lo animano. Il suo lavoro è incentrato sull’esplorazione di luoghi inaccessibili come l’inconscio femminile che tramite la sua pittura e la videoanimazione cerca di analizzare. I suoi video sono stati premiati e sono stati presentati in numerosi festival, tra cui recentemente al Torino Film Festival, nella sezione “corti” con In tempo per modifiche temporali, 2016.Ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero e ha presentato in diversi festival di cinema in Italia e all’estero; di seguito si riporta una selezione delle mostre personali a lei dedicate e collettive alle quali ha partecipato: (2018), Fuori Posto, MUSIA, Roma; (2018) Presentazione video Macchina Madre, Studio Leander Kaiser, Vienna; (2018) Scorribanda. Sessanta anni dell’Attico di Fabio Sargentini, Galleria Nazionale, Roma; (2017) Le storie del cinema d’artista – presentazione di Macchina Madre, MAXXI, Roma; (2017) Illuminazioni, Galleria Alessandro Bagnai, Foiano del Chianti; (2017) In tempo per modifiche temporali, é stato presentato al festival del Cinema di Pesaro nella sezione “corti”; (2017) Paola Gandolfi, Galleria MITOBCN, Barcellona; (2017) Esplorazioni Ostinate, Galerie Elisabeth Michitisch, Vienna; (2014) Presentazione de La Recherche de ma mère – Festival del cinema di Pesaro “ il mouse e la matita “; (2013) Immagine mutante- film sperimentali – presentazione de La Recherce de ma mère e Macchina Madre, Macro, Roma; (2012) Partecipazione con Macchina Madre a Roma Europa Festival-DIGITAL LIFE, Macro Testaccio, Roma; (2010) Sindrome, Galleria Vigato, Alessandria; (2007) Paola Gandolfi, Museum of Bratislava, Bratislava, Slovacchia; (2007) Macchina Madre, galleria Daniele Ugolini, Firenze; (2006) presentazione del video La Recherce de ma mère, Casa delle Letterature Roma; (2007) Sinapsi, Galleria MITOBCN, Barcellona; nel 2005 è invitata alla seconda Biennale Internazionale di Pechino; MART di Rovereto nella mostra dedicata alla collezione Voiker W. Feierabend; (2003) Esercizi di equilibrio, Galleria La Vetrina di Elisabetta Giovagnoni; nel 2003 con la videoanimazione La recherche da ma mère partecipa alla sessantesima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nella sezione “Nuovi territori”; (1999) Frammenti di Orestiade, galleria Temple University, Roma; (1996) Paola Gandolfi, Monique Knowlton Gallery, New York, NY ; nel 1995 ha una sala personale al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia; (1989) Solitudine Riflessa, Galleria Ausoni, Roma; (1995) Personale a Palazzo Brancaccio – Galleria Architettura Arte Moderna; (1985) Paola Gandolfi, galleria Pio Monti, Roma; (1983) Paola Gandolfi, galleria Pio Monti, Roma; (1981) Galleria La Tartaruga, Roma.
Benedetta Carpi De Resmini, è curatrice e critica d’arte. Si interessa alle contaminazioni tra artisti del XX secolo e artisti emergenti. E’ docente alla Business School del Sole24ore per il Master di Management dei Beni Culturali e Direttrice della sezione arte di Latitudo. È stata curatore senior al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea, Roma (2011-2015). Ha concepito e ideato la piattaforma finanziata da Creative Europe Large Scale, Magic Carpets (2017-2021). Selezione mostre e progetti: MAGMA, National Gallery Vilnius and Istituto Centrale Grafica, Roma, 2017-2018; Egle Budvytyte, Tra ciglia e pensiero, AlbumArte (2017); Alfredo Pirri, Pesci non portano fucili, MAXXI, MACRO, 2017; Lotta Poetica. Il messaggio politico nella poesia visiva 1965-1978, Fondazione dei Monti Uniti di Foggia (2017); Spaces & Non Spaces # 1, 2 and 3, Ex Elettrofonica, Rome 2013-2016; SEIEMEZZA. Le Periferie dell’Arte, Centro Elsa Morante, Roma, in programma giugno 2015 (Ideazione e Direzione Artistica); Luca Maria Patella, Ambienti Proiettivi Animati 1964-1984, MACRO, 2015; Annika Larsson, Introduction, MACRO, 2014; VALIE EXPORT e Sukran Moral, evento collaterale, Biennale di Istanbul, Istanbul, 2013; Ritratto di una città # 1 e # 2, MACRO, 2012, 2013; Gastone Novelli, Opere su carta, MACRO 2013; Giulio Turcato Stellare, MACRO, 2012, con Benedetta di Loreto, Roommates, MACRO 2011; She Devil 5, Studio Stefania Miscetti, MACRO, Roma, 2011; con Ludovico Pratesi Viaggio in Italia a Palazzo Fabroni, Pistoia (mostra e catalogo); Marguerite de Merode, A’ Travers, Ambasciata del Belgio presso la Santa Sede e per il Circolo del Ministero Affari Esteri (mostra e catalogo); She Devil 4, Studio Stefania Miscetti, Roma, 2010; Arte – Natura, Palazzo Fabroni Pistoia (catalogo); Urban Spaces – Espacios Urbanos, Foundacion PROA, Buenos Aires, 2009 (mostra e catalogo).
Monica Vacca vive e lavora a Roma. Psicoterapeuta e psicoanalista membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi (SLP) e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi (AMP). Attualmente ricopre l’incarico di Segretaria Nazionale della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi. Collabora con l’Istituto Freudiano per la clinica, la terapia e la scienza. Dal 2003 fa parte della redazione de La Psicoanalisi. Studi Internazionali del Campo freudiano. Ha collaborato come redattore alla rivista digitale della SLP Appunti. Dal 2000 al 2014 ha lavorato presso l’Ospedale Israelitico. Dal 2014 è consulente di Medicasa Spa. Dal 2009 fa parte dell’équipe del Consultorio di Psicoanalisi Applicata “Il Cortile”, una delle associazioni della Casa Internazionale delle Donne di Roma. Nel corso della sua esperienza lavorativa ha scommesso sulla funzione sociale e culturale della psicoanalisi nella civiltà contemporanea. Una ricerca costante sulle nuove forme del sintomo e sulle nuove forme di disagio della civiltà l’ha vista impegnata nelle politiche delle salute mentale e nelle diverse forme di sofferenza che abita l’universo femminile. Si interessa da diversi anni al tema delle violenza di genere. Ha fatto parte di diversi progetti nazionali e internazionali per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne e i bambini. Ha partecipato come relatrice a diversi congressi nazionali e internazionali, seminari, conferenze e dibattiti. Ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali del Campo freudiano, è coautrice dei libri Cinque pezzi difficili. Incontri con la psicoanalisi (Alpes 2016) e Parole minori (Rosenberg & Selier 2017).
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