L’Istituto Italiano di Cultura di Praga e AlbumArte presentano:
Anteprima#4 | Gianni Politi
Residenza presso l’Istituto Italiano di Cultura di Praga
Praga, 20 agosto | 30 settembre 2014
Inaugurazione mostra personale giovane pittore romano: 15 settembre h 18.00
Istituto Italiano di Cultura di Praga – Vlasska 34, 118 00 Praga 1
a cura di Paola Ugolini
Nell’ambito di Anteprima, il programma di scambi culturali e artistici di AlbumArte, arrivato alla sua quarta edizione, sarà invitato in residenza presso l’Istituto Italiano di Cultura di Praga, l’artista italiano Gianni Politi (Roma 1986). Oltre alla residenza, Politi realizzerà la sua prima mostra personale a Praga, curata da Paola Ugolini, negli storici spazi dell’Istituto Italiano di Cultura (Vlasska 34, 118 00 Praga 1) per la quale l’artista produrrà un progetto site specific.
Il motivo che ha spinto AlbumArte a scegliere Gianni Politi è il carattere innovativo della sua pittura, la sua adesione completa e totale a un mezzo espressivo specifico, attitudine oggi piuttosto rara tra i giovani artisti. Il suo approccio filosofico alla costruzione delle tele e la sua interpretazione dei colori riescono a parlare di emozioni lontane e, allo stesso tempo, di proiezioni future, rendendolo un artista incisivo e determinato. La mostra rientra all’interno del programma di AlbumArte di collaborazioni con curatori esterni.
Anterpima#4 | Il progetto della mostra
di Paola Ugolini
Gianni Politi è un giovane artista romano (n.1986) che ha scelto la pittura come medium di espressione privilegiato. Dopo aver sperimentato l’azione pittorica come momento di riflessione intima sulle sue memorie infantili e adolescenziali legate al ricordo del volto di suo padre, la sua ricerca si sta indirizzando verso un’indagine più ampia sul tema della pittura sia con la rivisitazione di un genere, talvolta anche abusato, come la natura morta che con uno studio sul paesaggio e sull’astrazione con una serie di carte intelate di piccole, medie e grandi dimensioni.
Negli ultimi lavori visti in studio e prodotti prima della sua partenza per Praga, la pennellata è decisa e quasi furiosa e la geografia visiva prodotta dalla doppia azione della pennellata e della sovrapposizione delle carte incollate è esteticamente sorprendente oltre che matura. Il risultato di questa particolare riflessione sulla pittura sia come momento intimo di riflessione privata e quasi meditativa che come sfogo di pulsioni interiori, di “furor” creativo, è una serie di lavori che ci mostrano dei paesaggi interiori ma che allo stesso tempo raccontano le azioni compiute dall’artista nel suo studio per realizzare i lavori precedenti.
L’idea iniziale della residenza di Gianni Politi a Praga era di poter effettuare un’indagine fra le relazioni estetiche e concettuali, o le profonde dissonanze, fra il lavoro di un giovane pittore contemporaneo con la sapienza tecnica di Giovanni Pietro Scotti che nel 1736 ha realizzato la grandiosa decorazione delle volte della cosiddetta “Cappella Italiana” di Praga. Ma, ed è questo il bello delle residenze, il progetto è cambiato in corso d’opera e, ispirato dalla monumentalità architettonica dell’Istituto, un grandioso edificio del XVII secolo, l’artista ha preferito concentrarsi sul cortile esterno della cappella concependo tre grandi tele molto materiche in cui la pittura pastosa è in alcuni punti appena lumeggiata dalle delicate pennellate dorate che accendono la superficie pittorica a seconda della traiettoria della luce e che rendono la tela mossa al punto da sembrare a tratti tridimensionale.
Il Barocco in pittura è stato movimento, sorpresa, teatralità e Gianni Politi con questa sua nuova e preziosa produzione rende omaggio a quel momento unico della nostra storia dell’arte con tre tele che per innovazione e tecnica si discostano nettamente dalla sua produzione precedente inaugurando una stagione dove la pittura nella nuova matericità del monocromo bianco si avvicina sempre di più alla scultura vorticosa e virtuosa del Barocco. La pittura religiosa del XVII secolo era ovviamente “instrumentum regni” e oggi è interessante poter mettere in relazione quel tipo di pratica e di concezione artistica con una pittura contemporanea, apparentemente immediata e certamente aniconica, che nasce e si sviluppa non solo in un contesto sociale e storico radicalmente mutato ma anche per soddisfare delle esigenze spirituali e pratiche completamente differenti. Nonostante le diverse premesse è però fondamentale sottolineare che il lavoro di Gianni Politi si focalizza da sempre sulla necessità di comprendere e dialogare con la tradizione: nei suoi progetti emerge prepotente il costante confronto con le correnti classiche della pittura italiana nonostante la sua ricerca sia spesso strettamente legata ad eventi autobiografici e quindi anche profondamente connessa al mondo delle emozioni. Questa riflessione sulla pratica pittorica contemporanea in un contesto culturale particolare come quello dell’Istituto Italiano a Praga è dunque importante per capire l’evoluzione del linguaggio degli artisti delle ultime generazioni.
Dall’interesse per la pittura tout court, il suo lavoro oggi esplora anche altre forme di rappresentazione meno canoniche che coinvolgono inevitabilmente anche lo spazio e il tempo, il prima e il dopo, e ciò che prima era uno “scarto” adesso diviene paesaggio. A questo proposito molto interessante è la nuova serie delle sei carte incorniciate e soprapposte in più strati come in una sorta di collage in cui affiorano delle lettere gotiche dorate, una per foglio, che sembrano come sospese sulla texture della superficie cartacea in cui i segni geometrici sono disposti apparentemente in maniera confusa come se fossero stati impressi casualmente. Anche qui il bianco della carta è lo sfondo ideale per i segni dorati che illuminano i fogli di carta che l’artista ha per la prima volta deciso di incorniciare per sottolinearne la preziosità.
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Gianni Politi | Nato a Roma nel 1986 dove vive e lavora. La sua ricerca è strettamente collegata a eventi autobiografici che elabora attraverso il medium pittorico. Mostre personali: 2014 Untitled (upcoming), GNAM, Roma; 2013 From the studio (Nightrider), CO2, Roma; 2012 Viva la muerte omaggio a S. Maria Gloriosa dei Frari, a cura di Costanza Paissan, catalogo ed. Cura, Biblioteca Casanatense, Roma; 2011 Le cose non saranno mai più come prima, a cura di Alessandro Facente, Palazzo Collicola arti visive, Spoleto; A brief history of pain, Artist book 27 days of pain di Cura, CO2, Roma. Mostre collettive: 2014 Display – Mediating Landscape a cura di Flip Project Space, Sala Murat, Bari; La XIII luna con: Lupo Borgonovo, Enzo Cucchi, Raphael Hefti, Morten Norbye Halvorsen, Jessica Warboys, Furini arte contemporanea, Arezzo; 2013 Il rituale del serpente, un progetto di Gianni Politi con: Alessandro Agudio, Lupo Borgonovo, Giulio Delvè, Andrea Dojmi, Helena Hladilova & Namsal Siedlecki, Matteo Nasini, Fondazione Pastificio Cerere, Roma; The cock-crow con: Giulio Delvè, Andrea Dojmi, Ettore Favini, Helena Hladilova, Ilja Karilampi, Mike Ruiz, Samara Scott, Jesse Wine, CO2, Torino; Artissima 20 con: Giulio Delvè e Andrea Dojmi, Booth CO2 Lingotto, Torino; Genius loci ca cura di Paola Ugolini, sedi varie, Pesaro; Yellowing of the lunar consciousness, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Massimo De Luca, Mestre / Palazzo Bonvicini, Venezia; 2012 Re-generation, a cura di Maria Alicata e Ilaria Gianni, MACRO, Roma; Teoria del valore con: David Casini, Stanislao Di Giugno, Ettore Favini, Francesco Fonassi, Ma Liang, Giovanni Oberti, CO2, Roma; 2011 Su nero nero/ Over black black, un progetto di Franz Paludetto, Castello di Rivara, Torino; Cabinet des dessins, a cura di Lorand Hegyi con: Dennis Oppenheim, Tony Cragg, Omar Galliani, Piero Pizzi Cannella, Rolando Deval, Marco Neri, Marine Joatton, Denica Lehocka, Ugo Giletta, Nina Kovacheva, Valerio Berruti, Felice Levini, Veronica Holcova, Christina Lhopital, Lazlo Revesz, Marina Paris, Anila RubikuVilla, La versiliana, Marina di Pietrasanta (LU); Pain thing, un progetto di Gianluca Marziani, 52° Biennale di Venezia, Palazzo Zenobio degli Armeni, Venezia; In the long tunnel we are all alive, a cura di Alessandro Facente con: Tom Pnini, Rosini and Mitzi Pederson, Reload – Ex officine Rosati, Roma. Premi: 2010 Celeste Prize NY, vincitore della sezione Pittura, Brooklyn, New York. Bibliografia: 2013 Il rituale del serpent, ed. Cura; 2012 Viva la muerte, testi di Ilaria Marotta, Costanza Paissan, ed. Cura; 2011 Twenty-seven days of pain ed. Cura.
Paola Ugolini | Vive e lavora a Roma, dove si è laureata all’Università La Sapienza in Lettere e Storia dell’Arte, è un curatore e critico d’arte indipendente. Dalla fine degli anni ’80 cura mostre di artisti contemporanei in spazi espositivi pubblici e privati in Italia e all’estero. Fra i progetti curatoriali più importanti: 2014 And What is left unsaid…, personale di Chittrovanu Mazumdar, MACRO, Roma; 2013 Genius Loci,Pesaro, varie sedi, collettiva di giovani artisti italiani: 2010-2011 Ulysses’s syndrome, personale di Gabriele Giugni, Museo MADRE, Napoli / Museo in Trastevere, Roma; 2010 Crossing Cultures e CortoArteCircuito in Maxxi (cortometraggi), 2008 Dump Queen, personale di goldiechari, Fondazione Pescheria, Pesaro; 2006 Gino de Dominicis, personale co-curata con Andrea Bellini e Laura Cherubini, PS1 e MoMA, New York. Collabora regolarmente dai primi anni ’90 attraverso recensioni e saggi critici con le riviste specializzate Exibart, Il Giornale dell’Arte, Il Segno e Arte e Critica e in passato con Opening, Flash Art, Tema Celeste, Next e Art in Italy. Dal 2007 è curatrice dei progetti artistici dell’Associazione Culturale CortoArteCircuito che produce cortometraggi sull’arte contemporanea. Dal 2010 con CortoArteCircuito cura il progetto Crossing Cultures in gemellaggio con l’Asiatica Film Mediale di Roma: registi orientali che realizzano cortometraggi sugli artisti italiani (nel 2010 sono stati prodotti i profili di: Maurizio Mochetti, Luigi Ontani, Sandro Chia e Giuseppe Gallo, nel 2011 goldiechiari, Pietro Ruffo, Alfredo Pirri, Nunzio e nel 2012 Alessandro Piangiamore, Alessandro Sarra, Alberto di Fabio e Marco Tirelli) e dal 2011 cura il progetto di realizzazione del “dietro le quinte” delle esposizioni del museo MAXXI di Roma (Michelangelo Pistoletto. Da uno a molti and Città dell’Arte, Masbedo, C’est la vie pas le paradis, Indian Highway, Fratelli Campana). Dal 1996 al 1999 ha lavorato come direttore artistico e autore di testi per la realizzazione di 71 puntate della trasmissione ART’E’ in onda RAI TRE, oltre ad aver realizzato nello stesso periodo numerose puntate di argomento storico-artistico andate in onda fino al 2000 tutti i venerdì alle ore 7.15 su RADIO RAI TRE. Nel 1993 cura con Laura Cherubini l’esposizione Macchine per la Pace all’ex padiglione jugoslavo nell’ambito della XXXX Biennale di Venezia. Nel 1990 è assistente curatoriale della mostra Ibi Fluxus Ibi Motus curata da Achille Bonito Oliva e Gino di Maggio nell’ambito della XXXIX Biennale di Venezia e con l’Associazione Culturale Fonti del Clitunno e il prof Giovanni Carandente ha curato e prodotto nel mese di giugno 1990 la personale di Markus Lupertz nell’ambito del XXXIII Festival dei due Mondi di Spoleto. Dal 1992 al 1994 ha lavorato con l’artista Aldo Mondino per l’organizzazione delle sue mostre e con l’artista francese Jean Jaques Lebel.
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MAIN SPONSOR
IRI Real Estate | Istituto Regionale Immobiliare, società fondata a Roma nel 1979, è specializzata nella compravendita di immobili, gestione di grandi patrimoni, sviluppo e valorizzazione di portafogli immobiliari di banche, Società di Gestione del Risparmio e di fondi di investimento, in Italia e all’estero, nel settore residenziale, direzionale e turistico alberghiero. Dal 2011 sponsorizza e finanzia progetti d’arte contemporanea, dando un sostegno continuativo e qualificato alle attività dell’associazione AlbumArte, per promuovere lo scambio creativo e progettuale tra i valori di impresa e cultura. www.irirealestate.com
Info: AlbumArte info@albumarte.org
Valentina Fiore | AlbumArte valentinafiore@albumarte.org
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