SUBVERSIONES | Estibaliz Sádaba Murguía | 25 settembre – 28 ottobre 2021
25 settembre – 28 ottobre 2021 Opening* sabato 25 settembre dalle 12:00 alle 21:00 *contingentato e secondo le norme sanitarie vigenti
Progetto realizzato grazie al contributo di Acción Cultural Española (AC/E) Con il sostegno di Etxepare Euskal Institutua In collaborazione con la Real Academia de España en Roma Il progetto parteciperà a Rome Art Week 2021
Ingresso gratuito orario dal martedì al sabato h 15:00-19:00
Sabato 25 settembre inaugura ad AlbumArte, la mostra personale di Estibaliz Sádaba Murguía (Bilbao, 1963) dal titolo SUBVERSIONES, che rimarrà allestita fino al 28 ottobre.
Il progetto ha vinto il prestigioso bando di Acción Cultural Española (AC/E) l’Istituzione pubblica dedicata a promuovere la cultura e il patrimonio artistico spagnolo in Spagna e nel mondo e di Etxepare Euskal Institutua che promuove la presenza internazionale degli artisti baschi. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Real Academia de España en Roma, dove l’artista è stata residente (2018-2019).
Con questa mostra si inaugura il decimo anno di attività di AlbumArte.
All’artista ne è affidata anche la curatela, come spesso avviene nei suoi progetti.
Abbiamo conosciuto Estibaliz artitsta femminista basca, quando era in residenza alla Real Academia de España en Roma, nell’inverno 2018 – 2019 e abbiamo cominciato subito a dialogare su un possibile progetto condiviso, essendo AlbumArte aperto da sempre alla questione femminista. Addirittura oggi, programmando la sua mostra (con ritardo per le chiusure delle frontiere dell’inverno passato) ci siamo accorte che fin dall’inizio del 2021abbiamo realizzato solo mostre di artiste donne.
Ed è proprio sulla donna e sul suo isolamento all’interno della sfera domestica e alla sua emarginazione dalla sfera pubblica e della zona della spartizione del potere, che l’artista femminista basca vuole indagare con la sua mostra personale ad AlbumArte, con un suo nuovo progetto, in cui verranno presentati una serie di lavori, realizzati con tecniche diverse, come la fotografia, il collage e il video. Negli ultimi anni il lavoro dell’artista si è concentrato sull’indagare questo rapporto da una prospettiva sperimentale. Una pratica artistica che ha sempre integrato la teoria e l’attivismo femminista, con il desiderio di creare reti e stabilire genealogie per mezzo di azioni, in cui il corpo diventa strumento, luogo di sperimentazione, e che vengono poi successivamente rielaborate e ricostruite attraverso vari processi, come il montaggio, nei film, la post produzione nell’opera fotografica o il riassemblaggio imprevisto di immagini stereotipate.
Per il video inedito che da il titolo alla mostra, in italiano Sovversioni domestiche, iniziato come ricerca durate la sua residenza presso la Real Academia de España en Roma e realizzato in occasione della mostra, l’artista parte da una riflessione sul modo in cui la donna è stata relegata allo “spazio domestico”: quello spazio di rifugio familiare in cui gli uomini riposavano dopo la loro “esposizione” allo spazio pubblico, e nel quale le donne nel frattempo avevano gestito la cura dei figli e dei i beni familiari e che diventa luogo di reclusione psicologica e sociale. Ha lavorato con i testi di due importanti pensatrici e militanti femministe italiane degli anni ’70, Silvia Federici e Mariarosa Dalla Costa, che intervengono nel video, teorizzando sul metodo per reinterpretare lo spazio domestico, cercando così uno spazio ugualitario che permetta alle donne di generare un nuovo modo di interazione e socializzazione.
Una mostra su come sovvertire questo spazio di reclusione, e portare quella lotta fuori dalla cucina, per le strade, reclamando un luogo nello spazio pubblico più che dovuto: anche oggi, dopo la pandemia, non si riparte senza le donne!