AlbumArte
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Oto Hudec | WE ARE THE GARDEN | 16 marzo – 22 aprile 2022

AlbumArte 

presenta

OTO HUDEC
WE ARE THE GARDEN

Mostra personale e installazione site-specific

A cura di
Lýdia Pribišová

INAUGURAZIONE 16 marzo 2022, dalle 18.00 alle 21.00

Visitabile fino al 22 aprile 2022 dal martedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.00 
Ingresso libero secondo norme vigenti e Super Green Pass

Realizzata con il supporto dei fondi pubblici dello Slovak Art Council e dell’ Istituto Slovacco a Roma

In collaborazione con PILOT (Bratislava)

Mercoledì 16 marzo 2022, dalle ore 18.00, AlbumArte, inaugura la mostra personale WE ARE THE GARDENun progetto site-specific dell’artista slovacco Oto Hudec (Košice, SK, 1981) nella sua prima mostra personale in Italia. La mostra, a cura di Lýdia Pribišová, attualmente curatrice della Kunsthalle di Bratislava, sarà visitabile fino al 22 aprile 2022.

WE ARE THE GARDEN affronta il tema del cambiamento climatico, l’ecosistema e i danni dell’antopocentrismo sulla terra.

Oto Hudec (1981) é un artista ed attivista slovacco. I suoi progetti, attraverso l’utilizzo di media diversi, si esprimono attraverso storie e visioni utopiche per esplorare problemi che convergono su vari aspetti dei comportamenti umani nei confronti della Terra e della sua comunità, come il cambiamento climatico, la globalizzazione, la migrazione e la vita delle comunità minoritarie.

In questa mostra per AlbumArte l’artista presenta un modello di vita autosufficiente (o piuttosto di sopravvivenza) in una visione distopica del futuro prossimo, dopo che le conseguenze fatali della crisi climatica, avranno colpito la vita sulla TerraIl cuore del progetto è una replica in scala ridotta del cottage reale dell’artista nel suo giardino nella Slovacchia orientale, collegato a una serra per creare un sistema chiuso. Le piante nella serra producono ossigeno per gli abitanti della casa e forniscono anche una fonte di nutrimento, mentre l’anidride carbonica che esalano mantiene le piante in vita. Le persone nel cottage sono inestricabilmente legate al giardino nella serra, ne fanno parte. L’uno dipende dall’altro.

La mostra è costruita intorno alla storia di un uomo e una bambina che vivono in questo ambiente futuro. Racconta la loro lotta quotidiana contro le alte temperature, l’aria polverosa e irrespirabile, le tempeste di vento senza precipitazioni e le sostanze tossiche in una terra devastata dall’attività umana. La storia descrive anche come tutto è cominciato: i cambiamenti all’inizio erano impercettibili, quasi inavvertiti; gli insetti scomparvero gradualmente dal paesaggio, il tempo cambiò più rapidamente, le estati divennero insopportabilmente calde, gli inverni sorprendentemente freddi, le inondazioni e gli incendi furono più frequenti. Con il tempo, la terra si trasformò in una terra desolata e inospitale. Un video animato mostra la vita quotidiana dei due protagonisti della storia – probabilmente gli unici sopravvissuti – mentre si muovono attraverso l’arido paesaggio in tute protettive. Fortunatamente, il vero cottage nel giardino dell’artista a Košice non è un sistema chiuso, ma un luogo di vita usato da una comunità di amici come giardino e spazio espositivo spontaneo, con piani futuri per ospitare residenze di artisti. I disegni, i dipinti di oggetti e vari oggetti naturali che documentano la vita del duo fittizio all’interno del cottage, collegano la realtà vissuta con la finzione, i cui confini si confondono in uno sguardo più profondo.

Il progetto è stato realizzato grazie al supporto dei fondi pubblici dallo Slovak Art Council e in collaborazione con la realtà indipendente PILOT di Bratislava e l’Istituto Slovacco a Roma.

Realizzata con il supporto di

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