AlbumArte & Documenta LIVE
presentano
SLOWARTE
UNO CONTRO TUTTI
Confronto dal vivo con Luca Rossi
Introducono: Adriana Polveroni e Paola Ugolini
Sabato 4 marzo 2023 ore 18.00
AlbumArte | Via Flaminia 122, Roma
Sabato 4 marzo alle ore 18.00, AlbumArte, ospiterà il primo confronto pubblico face to face a Roma con Luca Rossi, accolto da Adriana Polveroni e Paola Ugolini, del Comitato Scientifico di AlbumArte.
“Luca Rossi, artista, critico, “collettivo aperto”, è considerato la “primula rossa” del mondo dell’arte (cit). “Luca Rossi la personalità artistica più interessante in Italia” (Fabio Cavallucci); “È la Nuova Vanessa Beecroft”(Giacinto Di Pierantonio). “Da quando leggo il blog di Luca Rossi non mi dedico più alla pratica ma solo alla teoria dell’arte” (Angela Vettese), “Sindrome Indiana Jones, Ikea evoluta…” (ah no, questo lo dice lui degli altri).
Dal 2009 Luca Rossi sviluppa un’estenuante critica al mondo dell’arte, da cui discende una progettualità artistica non convenzionale in cui viene ripensata l’idea di “museo”, “artista” e “opera d’arte”. Negli ultimi mesi inventa il termine di “slow art” per indicare una concezione dell’arte “più in sintonia con la nostra vita e con le urgenze più pressanti del nostro presente” (cit.sua).
Luca Rossi, SLOWARTE. Uno contro tutti sarà un incontro aperto al pubblico e ai critici d’arte, curatori e artisti, dove affrontare le questioni più rilevanti dell’arte contemporanea, come materia capace di farci “allenare nuovi occhi” e cambiare concretamente il mondo. Se l’arte non ha come orizzonte la vita, e non rappresenta un valore per la nostra vita possiamo anche farne a meno (cit L.R.).
Per capire di cosa si tratta bisogna partecipare all’incontro e sfidare Luca Rossi nel suo terreno più congeniale: la critica dell’arte contemporanea.
Note biografiche
Luca Rossi, artista/collettivo critico, curatore, blogger, personaggio controverso che lavora anche con l’anonimato, una sorta di Anonymous del Sistema dell’Arte (dove l’ego sembra non esistere più e dove chiunque può essere Luca Rossi), dove “processualità critica”, spazio virtuale (quello creato da internet) e quello reale sembrano non avere più confini e mischiarsi in un tutt’uno.